Che cosa è (e come bere) la Supa Istriana
Forse anche a voi è capitato di entrare in qualche vecchia osteria, o come la chiamano qui in Istria, Konoba e di vedere un gruppo di allegre persone chiaccherare allegramente o magari cantare qualche canzone in dialetto accompagnandosi con la fisarminica bevendo tutti assieme da un unico boccale di ceramica. Se li avrai osservati attentamente li avrai anche visti estrarre dalla caraffa dei pezzettini di pane e mangiarli. Bene, quello che avete visto è un pezzo di storia e tradizione. Un modo conviviale di stare assieme, raccontandosi storie, cantando e divertendosi. Un modo per condividere il pane ed il vino in un unico boccale facendolo girare di mano in mano tra tutti i commensali. Quello che avete visto sono persone che bevono la Istarska Supa, o in Italiano la supa istriana.
Ma che cosa è la supa Istriana? Dove la trovo? La posso fare a casa?
Se vi ho incuriosito e avete ancora un po’ di pazienza risponderò a tutte le vostre domande.
La Supa Istriana è una bevanda alcolica ottenuta mescolando vino rosso (qui è d’obbligo il Teran), qualche goccia di olio extravergine di oliva, e a seconda delle varianti ci può essere un pizzico di pepe ed uno di zucchero. Dentro questa bevanda viene inzuppato del pane casereccio duro tagliato a fette e abbrustolito. Il nome deriva dal verbo “posupati”, inzuppare, in quanto l’ingrediente base, l'attore principale nei tempi passati non era il vino bensì il pane che non veniva mai buttato ma riutilizzato dai bambini nel latte e dai vecchi nel vino.
Ma non è supa istriana se il tutto non viene preparato e bevuto dentro il tipico boccale di ceramica, la Bukaleta e se questa non viene fatta girare di mano in mano tra i commensali. Le bukalete migliori sono quelle in terra cotta smaltate di bianco con decorazioni floreali e scritte tipo “Pij Tone” che significa “Bevi Antonio”.
Se vi ho incuriosito abbastanza e volete provarla, potete chiederla nelle konobe, tipiche osterie della zona, andare al Festival Antonja, il festival della Supa istriana a Rovinjsko Selo che si tiene il terzo fine settimana di Gennaio o farla da soli a casa in compagnia dei vostri amici. Io alla festa della Supa ci sono andata a vedere di che si trattava e per assaggiare sia la vera Supa sia le ultime varianti moderne. Alla festa erano presenti alcuni concorrenti che parteciapavano alla competizione. Le scuole alberghiere di Parenzo e Rovigno, alcuni ristoranti e alcune cantine vitivinicole della zona. Chiaramente non ho resistito e ho hiesto le ricette utilizzate dai vari concorrenti e ovviamente non mi sono potuta esimere dall'assaggiare le bevande. La scienza si sa richiede sacrifici e io non mi sono certo potuta sottrarre. Alla fine ho capito che anche in questo caso la ricetta tradizionale non esiste, o meglio esiste l'idea, ma poi vi sono innumerevoli varianti. Da chi non vuole utilizzare il pepe, a chi il vino lo vuole a temperatura ambiente, a chi lo scalda un pò a chi lo porta giusto giusto a 25 gradi. Vi sono poi personalizzazioni anche nella scelta del vino. Chi vuole solo Teran, chi invece ammette che al Teran si possa accompagnare anche un vino rosso meno corposo, come la Borgogna. Poi ovviamente ogni paese, se non ogni famiglia, ha le proprire quantità di zucchero, olio, pane e spezie eventuali.
Qui riporto quella che per me è la ricetta base sulla quale più o meno tutti si sono basati. Poi possono cambiare le quantità degli ingredienti la temperatura del vino, le spezie utilizzate. Se vi va poi fatemi sapere le vostre varianti ed opinioni e mi raccomando ... zivili!
Ingredienti
- 750 cl di Istarski Teran (ma va bene un altro vino rosso corposo e profumato)
- 100 g. di pane casereccio (la tradizione vuole pane vecchio e secco)
- 30 g. di zucchero (se piace)
- 1 cucchiaio di olio evo
- Pepe q.b. (se piace)
Preparazione
Affettare il pane in fette di circa un centimetro di spessore ed abbrustolirlo sulla griglia, mettere nella bukaleta le fette di pane abbrustolite, lo zucchero il pepe e l’olio ed aggiungere il vino precedentemente intiepidito.
Consumo
Si beve direttamente dalla bukaleta e con un cucchiaio si può mangiare il pane inzuppato. Non dimenticate di augurare Zivili a tutti i commensali e magari di cantare uan canzone in dialetto