Duecastelli... e la fiaba è servita

Sembra proprio un set cinematografico, ad ogni angolo ti aspetti di vedere mago Merlino intento a provare qualche magia, oppure di trovare un gruppetto di dame dedite a spettegolare del nuovo cavaliere del Re. Non ti sorprenderebbe neppure di trovarti nel bel mezzo di un duello o di prestare attenzione alle filastrocche di uno gnomo dei boschi. Dvigrad, o due castelli in Italiano, è veramente un luogo sospeso nel tempo, tra la storia e la fiaba. Isolato, quasi nascosto dai boschi si erge, o meglio si ergeva su di uno sperone di roccia dal quale dominava tutta la valle sottostante.

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Oggi rimane solo il ricordo dei fasti di un tempo, ma le sue rovine ed il contorno offerto dalla natura lo rendono ancora molto affascinante. Tappa imperdibile se vi trovate nella zona di Canfanaro oltre che come sito storico ultimamente viene utilizzato per rievocazioni storiche, spettacoli teatrali e concerti di musica classica.

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Inizialmente, nel medioevo, vi erano due castelli uno di fronte all’altro, Moncastel e Castel Parentino. Quest’ultimo scomparve e rimase solo Moncastel che prese il nome di due Castelli (in Croato Dvigrad che significa però due Città).
Per un periodo di tempo, tra il XIV ed il XVI secolo Duecastelli conobbe un periodo di prosperità, arrivando a contare più di mille abitanti. Conobbe anche molte guerre e battaglie in quanto contesa prima da Pola e Parenzo, poi da Genova e Venezia e anche dalla Serenissima ed il dominio Austriaco. Fu vittima inoltre di saccheggi che impoverirono tutta la zona. Ultima la malaria ne determinò la fine e gli ultimi abitanti la abbandonarono in modo definitivo nel 1715.

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Già passando sul viadotto dell’autostrada del canale di Leme si possono vedere le imponenti rovine di Duecastelli. Ogni volta mi trovo a transitare in quel tratto di strada non posso non buttare un occhio alla città fantasma che come una volta è a guardia del canale di Leme e della valle sottostante. Camminando poi tra le sue rovine con le piazze, le case, le mura di cinta, i torrioni e le chiese è impossibile non giocare con la fantasia, immaginando come le persone potessero vivere, come erano arredate le loro case e dove potevano comprare le cose, tenere gli animali o cucinare il pane. Importatissima era poi la sua chiesa, la Basilica di Santa Sofia, della quale il pulpito del XIII secolo oggi abbellisce la chiesa di San Silvestro a Canfanaro.

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Un posto così poi non poteva essere teatro di leggende e storie. E visto che l’Istria è terra di mare non poteva certo mancare anche un pirata!

Il pirata britannico Henry Morgan, nato nel 1637 nel Wales bazzicava spesso per queste acque, ma si narra che un giorno, fuggendo da un veliero della Flotta inglese, venne cacciato nell’alto mare Adriatico e trovò riparo nel lungo canale di Leme buttando l’ancora in quello che è l’unico “fiordo” dell’Adriatico. Qui si racconta ci siano stati anche i Vichinghi…. Ma questa è un’altra storia.

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Trovato riparo per la sua nave decise di portare in un luogo sicuro il suo enorme tesoro e di nasconderlo sulla terra ferma. E quale miglior posto di Duecastelli che al tempo era abitata da sole tre famiglie? A rendere ancora più intrigante la storia, vie e’ un fatto curioso, che per gli estimatori del Pirata Morgan ne conferma la veridicità. A pochi chilometri da Duecastelli c’è il paese di Mrgani, il cui nome nelle vecchie carte è Morgani… Notate l’assonanza vero? Bene, gli abitanti di questo paesino ricordano che i loro vecchi ancora credevano e cercavano nei circondari di duecastelli i tesori lasciati dal loro capostipite.

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Certo è solo una leggenda, ma tanto è il potere ed il fascino di Duecastelli che potreste anche crederci… e magari spostare qualche sasso nella speranza di trovare una moneta o un antico monile appartenuto al temerario corsaro.

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