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La raccolta delle Olive in Istria

Metà ottobre, inizio novembre in Istria è un periodo di gran fermento. La confusione ed il vociare in diversi idiomi dei turisti estivi lasciano il posto al rumore di trattori, motoseghe e gli uliveti si riempiono di persone e di chiacchere "da campo" in dialetto Ciacavo, Istroveneto ed Istrioto.

E’ cominciata la raccolta delle olive.

Un teatro a cielo aperto

Ajde, donesi mi škalun .... da da čekaj malo”, dice chi parla in ciacavo, e nel campo vicino la scenetta si ripete in Istroveneto: “Su dai porteme el scalon ... Si si, un fià de pasiensa te lo porti”. Se poi vi trovate nella zona di Dignano, Gallesano o Sissano in Istrioto sentirete: “Portame ‘l scalon … si si speta vola ti je primura”.

scalun

 


Indipendentemente dal dialetto, comunque in tutta l'Istria e' un gran daffare. Si raccolgono olive, si tagliano rami, di stendono teli in terra, si riempiono i “sciacuz” e ovviamente, si parla. Si parla tanto e di tutto, di come vanno i figli o i nipoti a scuola, di cosa si è cucinato o mangiato, di come sono quest'anno le olive e di quanti chili si raccoglieranno. Ovviamente si fanno le stime sulla resa e su quanto olio di oliva alla fine della raccolta si sarà prodotto. Ma si raccontano anche tante storie, storie su come è cambiata la campagna, di come è cambiata la raccolta delle olive nel tempo e di come la si faceva "quando ero piccola".


Come si faceva una volta

Mia mamma mi racconta che quando era piccola lei, al tempo della Jugoslavia, le olive venivano raccolte molto più tardi di adesso. In realtà c’era una data precisa per cominciare, il 29 novembre, quando si festeggiava il giorno della Repubblica ... quella socialista naturalmente. E’ quale modo migliore di omaggiare la Repubblica ed il maresciallo Tito se non lavorando tutti insieme in campo?

rac olive


A fine novembre, ricorda mia mamma, faceva freddo e raccogliere le olive a mano non era una esperienza sempre piacevole. Per questo si facevano dei falò per scaldarsi le mani ma anche per buttare sul fuoco qualche “Kranjska kobasica”, altresì nota come salsiccia di Cragno, bere qualche bicchiere di Malvasia Istriana del contadino e anche li, comunque, raccontare tante storie. Non vi erano poi le motoseghe per potare e tagliere i rami troppo alti, non vi erano trattori per trasportare le olive ma carri tirati da Moro o da Gigio, gli instancabili asini.


Come facciamo adesso

Oggi la raccolta avviene in parte come una volta. E’ un po' più facile grazie alla presenza di attrezzi come la motosega, gli scuotitori ed i decespugliatori. Moro e Gigio sono purtroppo stati sostituiti da più potenti e meno lunatici trattori e non si comincia più così avanti con la raccolta ma bensì verso metà ottobre, quando può fare ancora caldo e la raccolta può essere un’esperienza veramente piacevole.
Una cosa per noi è rimasta uguale al tempo di mia mamma, la raccolta delle olive avviene ancora in modo tradizionale, ossia a mano e senza l’ausilio di moderne attrezzature. La raccolta manuale secondo me è importante soprattutto per evitare che le olive si rovinino cadendo a terra accelerando così il processo degenerativo.

 Oliva dettaglio
Rispetto ad una volta viene data più importanza alla qualità di olio prodotto anziché alla quantità. Per questo le olive si raccolgono quando sono circa a metà maturazione cosa che accade verso metà ottobre. Questo comporta una resa minore nella produzione ma una qualità organolettica e proprietà nutrizionali migliori. Nel passato invece per massimizzare la quantità, ma a discapito della qualità, venivano raccolte quando erano completamente mature. Per maggiori dettagli puoi leggere anche l’intervista alla gestrice del frantoio “Baioco” di Gallesano e se ti fa piacere si possono effettuare visite guidate e degustazioni di olio extravergine di oliva.
Sempre per mantenere il più possibile inalterate le caratteristiche delle olive noi le portiamo in frantoio per la spremitura non appena abbiamo raccolto la quantità necessaria per fare una macina. Questo vuol dire fare più viaggi in frantoio rispetto ad una volta che venivano portate a frangere solo alla fine della raccolta, attività che poteva durare anche molti giorni.


Una giornata tipo (ma le salsicce di Cragno dove son finite?)


Ma torniamo a noi… ecco una mia giornata tipo durante la stagione della raccolta.
Sveglia all’alba….no dai scherzo, all’alba non mi alzo, anche perché in autunno in uliveto il terreno e l’erba sono ricoperti di rugiada cosa molto bella ma che può rendere tutto molto scivoloso. Le olive poi vengono accatastate durante e la raccolta e se sono umide non va bene. Quindi, appena il sole ha scaldato gli alberi, asciugato l’erba e le olive io e la mia famiglia ci facciamo trovare pronti in campo. Ci vestiamo con abiti comodi e resistenti, scarpe adatte e ci dotiamo dell’indispensabile “sciacuz”. Quelli che stiamo utilizzando li ha fatti mia mamma in casa e per raccogliere le olive sono davvero utili.

rac baby scalun

Dopo la “vestizione” scegliamo un albero, portiamo la scala e lo scalon e cominciamo a raccogliere le olive a mano. Quando il Sciacuz è pieno lo svuotiamo sulle caratteristiche cassette rosse traforate e così continuiamo per tutto il giorno. Ma... le salsicce di Cragno dove sono finite direte voi?
Beh, dai ci sono ancora. A metà giornata una pausa ci sta sempre bene. A volte se vogliamo essere più produttivi facciamo uno spuntino frugale ma gustoso con formaggio e prosciutto Istriano. Ma se siamo tutti riuniti, una grigliata con le salsicce di Cragno o addirittura una Čripnja (la tradizionale cucina sotto la campana) non la facciamo mancare. E durante il pasto non manchiamo di parlare ancora di olive e di ulivi, e manco fossimo alle elezioni facciamo tutti le nostre statistiche su quanto abbiamo raccolto e quanto tempo ci servirà per avere la quantità giusta per la macina. Ultimamente abbiamo preso anche l’abitudine di fare il pane senza sale in casa da mangiare con l’olio appena fatto…. Ah che bontà!

L’uso dell’olio in cucina e come assaporarlo al meglio potrebbe essere proprio un argomento interessante per un prossimo articolo….che ne dite?

A volte raccogliere le olive è veramente rilassante, il sole ancora scalda e sei immerso nel verde della campagna. Non è sempre così. A volte piove o fa freddo, ma l’idea di raccogliere i frutti per ottenere il proprio olio fa sopportare un po' tutto.
Finalmente alla fine della giornata, se si è raccolta la giusta quantità di olive, le si portano al frantoio, dove verranno spremute per ottenere il nostro olio di oliva.

rac saccuzzo cassetta 

E per finire


Adesso vi ho raccontato un po' di cose ma non è possibile mettere tutto in un blog. Come guida turistica mi piace poter trasmettere emozioni provenienti dalla mia terra e dalla campagna Istriana. La raccolta delle olive è un’esperienza unica che si ripete ciclicamente da sempre in queste terre e che almeno una volta merita di essere vissuta dal vivo o quantomeno conosciuta. Se siete interessati a cimentarvi nella raccolta e siete da queste parti in ottobre contattatemi liberamente. Altrimenti, posso farvi conoscere questi luoghi fatti di uliveti, muretti a secco, casite e testimonianze passate anche in altri periodi dell’anno.

Se vi è piaciuto il blog sulla raccolta delle olive vi invito a lasciare un commento  o a condividerlo sui vostri social!

Arrivederci alla prossima e …. Enjoy P.I.G.

rac olio

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